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“L’amica Geniale”

Categoria : Scritti

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Sono stata molto ispirata dai libri di Elena Ferrante e dalla storia delle due amiche, Lila e Lenu’ e, più in generale, da una serie di riflessioni che essa mi ha suscitato, che voglio condividere qui, per i sentimenti umani universali, in essa rappresentati.
La mia prima riflessione è sull’ambivalenza. 
La relazione fra le due amiche ci insegna che è possibile provare sentimenti contrastanti per qualcuno: possiamo voler bene e sentirci ostili, amare e odiare allo stesso tempo, provare emozioni negative senza che questo metta in dubbio il fatto di tenere ad una persona. Accettare e ammettere questa natura duplice nelle relazioni, alleggerisce dalla colpa e dalla vergogna di sentirsi cattivi.
La seconda nasce dall’elogio dell’intelligenza e del talento, che fa da sfondo a tutta l’opera. Lenu’ ha l’impegno e la disciplina di chi ha compreso che nei libri c’è la strada per uscire dallo svantaggio sociale ed esprime l’amore per lo studio come espressione di un potere intellettivo che diventa potere sociale.
Lila ha quella capacità talentuosa e istintiva di cogliere la verità sommersa nelle cose della vita, di intravedere nessi sottili anche tra cose distanti fra loro e di intuire significati lontani che, quando vengono espressi, ridisegnano il tutto in modo completamente nuovo, eppure riconoscibile nella sua profonda verità. 
Ma non è facile avere una mente così veloce ed esigente, perché rischia di mangiare quelli che non riescono a starle dietro, perché rende aggressivi e impazienti, perché suscita incanto ma anche invidia. Mentre l’invidia ci porta a distruggere e ad attaccare, l’ammirazione ci porta a prendere stimoli per noi e a migliorarci. Di fronte a qualcuno che presenta questo modo di funzionare, si apre un incanto, un universo nuovo, fatto di neuroni che assumono forme diverse e aprono strade nuove e, se ci concediamo di non opporre resistenza con l’invidia, possiamo essere parte dell’incanto. 
Per questo motivo entrambe sono geniali l’una per l’altra, perché se l’una possiede talento e intuito, l’altra ha determinazione e disciplina, se l’una ha i pensieri vivi nella testa, l’altra ha le parole che inventano la scrittura e insieme, in un gioco infinito e affascinante, si stimolano, si fanno da specchio, si odiano anche e migliorano se stesse mentre, nell’intento di superare l’altra, superano in realtà se stesse, nell’unica competizione sana che c’è, quella con il proprio potenziale.
Ma si ispirano anche in un gioco di ombre reciproche: per Lila Lenu’ rappresenta il sogno perduto della realizzazione nello studio e le chiede di portarlo avanti per entrambe, per Lenu’ Lila è l’ispirazione costante che, tradotta in pagine, le sostiene la scrittura e la potenza narratrice in uno scambio di connessioni dove l’una è il soffio dell’altra, anche nelle distanze fisiche ed emotive. Entrambe ci insegnano che il talento, se è vero che produce grandi opere, è vero anche che vuole disciplina. Esige impegno e lavoro, come se il corpo e le energie dovessero dedicarsi, con fedeltà e dedizione, alla mente creativa, per non disperderla nel caos dell’infinito. 
Tutto questo, con lo sfondo della questione femminile, della svalutazione delle donne, assoggettate al potere maschile prima dei padri poi dei mariti, rende la storia delle due donne un magnifico simbolo di riscatto e di potere personale, espressione di un bisogno di uscire finalmente dall’ombra del maschio e di essere molto più che la sua costola.
E infine, un’ultima riflessione sull’infanzia rappresentata nella storia delle due bambine, così come dei tanti bambini nella realtà: non è possibile, dopo un’infanzia nella violenza, nell’esposizione non protetta a fatti drammatici, senza tenerezza e ascolto, nella miseria e nella solitudine, sopravvivere indenni psicologicamente e attraversare la vita senza che un simile vissuto lasci ferite e dolori. 
E penso a tutti quei bambini con intelligenze talentuose e straordinarie che non trovano lo sbocco del potenziale a loro destinato, perché non vengono notati o perché schiacciati dal disagio e dallo svantaggio.Per questo é un dono ” L’amica geniale”, perché ci insegna che dobbiamo proteggere il talento dei bambini, creando sempre le condizioni affinché si possa esprimere al meglio, per far sì che l’umanità tutta possa non essere privata del contributo di ciascuna intelligenza.